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Dal 1832

La storia del Padre Peppe inizia alla fine del 700, quando il frate cappuccino Padre Giuseppe Ronchi, si ritira in Puglia con il desiderio di scoprire nella Murgia, nei suoi boschi, nei suoi prati, nelle sue acque e nelle sue rocce, un rimedio che potesse lenire o guarire le molestie e le infermità che il vivere quotidiano porta in sé. Seguendo la tradizione monastica, conduceva la sua vita cercando di aiutare tutti a ritrovare l’equilibrio globale dell’organismo: mente, anima e corpo. In Puglia trovò il modo di estrarre succhi medicamentosi dalle erbe e dai frutti, estratti lavorati con dedizione nell’officina del monastero, dove il frate poteva sperimentarne l’azione terapeutica per il sollievo di frati e fedeli. 

Con il passare del tempo, un grave problema iniziò ad assillare il frate ‘speziale’ (così venivano chiamati i frati ‘farmacisti’ che lavoravano e curavano con le spezie): conservare e mantenere integre le preparazioni fino al momento del loro utilizzo. Provò a conservare molte spezie erbe e frutti utili per i suoi medicamenti e fu così che nel tempo, perfezionò un estratto di cura e benessere. 

La tradizione vuole che siano mani femminili a raccogliere le noci acerbe da utilizzare poi per il magico liquore…a piedi nudi, danzando intorno all’albero per assicurare vitalità alla pianta e a chi ne gusterà il sapore…poiché tutto avviene durante la notte più corta dell’anno, quando la luce vince sulle tenebre. Ancora oggi nella notte più breve dell’anno si raccolgono le noci ancora verdi e immature. Vengono lavorate e conservate per 4 anni in antiche botti di rovere, sprigionando per i palati più decisi l’inconfondibile gusto −sempre uguale− da più di 200 anni. Conservando il color mogano e il profumo di noci e di erbe spontanee di sottobosco. La famiglia Striccoli negli anni ha conservato con cura e dedizione il prontuario stilato dal frate, pagine redatte dal frate che spiegano e codificano tutti i preparati dell’officina del monastero e tra queste tutte le fasi di produzione del prezioso elixir.

Il logo

I simboli storici della nostra azienda: lo scudo, l’aquila e le tre monete.

Le tre monete, simbolo di valore economico, per noi è la storia della nostra azienda tramandata da figlio a nipote e rappresentati sull’etichetta. Padre Peppe fece sotterrare tre monete d’oro perché tramandassimo il vero germe, i semi più importanti come la fede, la speranza e la carità. L’aquila con i fili attorno alle iniziali della famiglia, crea un legame con la natura. L’aquila simboleggia il cielo e la luce, indica la forza suprema in grado di distinguere il bene dal male, apre la strada con bellezza e armonia e invita a mettere in gioco la propria forza.

narchio

Dal 1832

La storia del Padre Peppe inizia alla fine del 700, quando il frate cappuccino Padre Giuseppe Ronchi, si ritira in Puglia con il desiderio di scoprire nella Murgia, nei suoi boschi, nei suoi prati, nelle sue acque e nelle sue rocce, un rimedio che potesse lenire o guarire le molestie e le infermità che il vivere quotidiano porta in sé. Seguendo la tradizione monastica, conduceva la sua vita cercando di aiutare tutti a ritrovare l’equilibrio globale dell’organismo: mente, anima e corpo. In Puglia trovò il modo di estrarre succhi medicamentosi dalle erbe e dai frutti, estratti lavorati con dedizione nell’officina del monastero, dove il frate poteva sperimentarne l’azione terapeutica per il sollievo di frati e fedeli. 

Con il passare del tempo, un grave problema iniziò ad assillare il frate ‘speziale’ (così venivano chiamati i frati ‘farmacisti’ che lavoravano e curavano con le spezie): conservare e mantenere integre le preparazioni fino al momento del loro utilizzo. Provò a conservare molte spezie erbe e frutti utili per i suoi medicamenti e fu così che nel tempo, perfezionò un estratto di cura e benessere. 

La tradizione vuole che siano mani femminili a raccogliere le noci acerbe da utilizzare poi per il magico liquore…a piedi nudi, danzando intorno all’albero per assicurare vitalità alla pianta e a chi ne gusterà il sapore…poiché tutto avviene durante la notte più corta dell’anno, quando la luce vince sulle tenebre. Ancora oggi nella notte più breve dell’anno si raccolgono le noci ancora verdi e immature. Vengono lavorate e conservate per 4 anni in antiche botti di rovere, sprigionando per i palati più decisi l’inconfondibile gusto −sempre uguale− da più di 200 anni. Conservando il color mogano e il profumo di noci e di erbe spontanee di sottobosco. La famiglia Striccoli negli anni ha conservato con cura e dedizione il prontuario stilato dal frate, pagine redatte dal frate che spiegano e codificano tutti i preparati dell’officina del monastero e tra queste tutte le fasi di produzione del prezioso elixir.

Il logo

I simboli storici della nostra azienda: lo scudo, l’aquila e le tre monete.

Le tre monete, simbolo di valore economico, per noi è la storia della nostra azienda tramandata da figlio a nipote e rappresentati sull’etichetta. Padre Peppe fece sotterrare tre monete d’oro perché tramandassimo il vero germe, i semi più importanti come la fede, la speranza e la carità. L’aquila con i fili attorno alle iniziali della famiglia, crea un legame con la natura. L’aquila simboleggia il cielo e la luce, indica la forza suprema in grado di distinguere il bene dal male, apre la strada con bellezza e armonia e invita a mettere in gioco la propria forza.

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